I sospiri del mio cuore - Yoshifumi Kondo (1995)
Bellissimo, per la responsabilità
con cui delinea le titubanze, i bisogni, le rugosità di esistenze appena
adolescenti, per l' intelligenza con cui salva dall' abbandono una delle più
obliate età della vita; impervio periodo di transizione e transazione,
sottostimato dalla famiglia, dalla scuola, da tutti coloro che a ricordarla
provano solo rabbioso imbarazzo. Si sa, il cinema preferisce raccontare la
giovinezza che precede l' adultità, perché ha tratti poetici di radicale meraviglia
e afflizione, perché è come una pietanza particolarmente amata che ci ha fatto
stare male, e nella memoria suscita spasmi e sorrisi. Opere come "Se tendi
l' orecchio" osano spingersi più indietro, ci invitano a scoprire chi
siamo a partire da chi eravamo: piccole pietre grezze.
(ottobre 2013)
(ottobre 2013)
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