I'm a cyborg but that's ok - Park Chan-Wook (2006)


Vendette spettacolari di un cuore che si crede elettrico ed esangue, fantasie spietate di una bambina messa all' angolo.
In ben due scene Young-goon mostra a Park Il-sun la schiena, scudo di diffidenza e superficie ignota (da soli non la si può toccare se non contorcendosi, né osservare se non specchiandosi). Con la magica porticina disegnata proprio lì, su quella pelle nascosta, lui sottoscrive la promessa di rispettare la di lei folle, insolente, amabile gracilità interiore.

Visivamente meringato, questo film possiede la cauta irrinunciabile dolcezza di una cioccolata calda. Sensibilità tipica orientale, che tocca sempre obliquamente, e si schiude attraverso segni concreti anziché sonanti parole.



(febbraio 2013)

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