Tatarak - Andrzej Wajda (2008)


Racconto scritto su una lapide. Colpiti dalla perdita, deformati dalla professione, regista e attrice hanno scelto di immortalare e d' essere immortalati. Quasi rizomatica, la narrazione azzarda senza gerarchie vari livelli di senso. Eppure non s' allontana mai da un' invisibile tonalità emotiva, il nero di una voragine che è inizio e fine di ogni cosa. Sotto la pioggia incessante, fra i calami in un lago, il film s' irrora di vita, e mestamente si spinge laddove la vita finisce.
Come la donna del dipinto "Morning Sun", Krystyna contempla un mondo che imprigiona sprigionando luce.



(ottobre 2013)

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