Tramway - Krzysztof Kieślowski (1966)


La corsa finale ha qualcosa di bizzarro - forse la "brutta" espressione di lui- qualcosa che la rende diversa dagli scatti agonistici della nouvelle vague francese. E' come iperbolica, esagerata, quasi stupida. Tratteggia un punto interrogativo, un quesito da scriversi non tanto col semplice futuro, ma col futuro anteriore. Fin dove correrà? Ma soprattutto: perché avrà corso così, investendo tutta la speranza in quella sconosciuta?

A ben pensarci c'è già, Kieslowski, condensato in una manciata di minuti.



(aprile 2013)

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