Iris - Albert Maysles (2014)
Non conosco purtroppo il cinema
di Albert Maysles, scomparso lo scorso marzo. Sto cercando di recuperare, sebbene
rinvenire i suoi lavori sia impresa a dir poco ardua. Ho beccato in sala l’ ultimo slancio, “Iris”, documentario dedicato alla fashion icon,
designer, “starlette geriatrica” (così lei stessa si definisce) Iris Apfel.
Un ottantottenne che riprende una novantatreenne sposata con un centenne. Sapeste, malgrado tre secoli in
sei gambe, il colore, la gioia, la tenerezza.
Albert oltre che regista è cineoperatore,
lo si vede di quando in quando riverso sullo strumento del mestiere. Iris
mostra orgogliosa giacche di sciamani cinesi, vesti dorate di ecclesiasti che
ha tagliato e rimaneggiato per farne
personali livree di entusiasmo e storicità.
Artigianato anziché arte, toccare invece di progettare, afferrare con i propri occhi piuttosto che dirigere sguardi altrui.
Artigianato anziché arte, toccare invece di progettare, afferrare con i propri occhi piuttosto che dirigere sguardi altrui.
Un film che restituisce frammenti di
vite secolari insolite, acciaccate e spesso esauste, ma ancora combattenti.
Deve essere il miracolo della creatività, dell' improvvisazione accolta, della dedizione mentale e fisica alle
proprie passioni. Trapela un umile avvertimento, niente affatto scontato in
tempi in cui è facile accasciarsi, distrutti, anche a vent’anni.
Ieri
sera, uscendo dalla sala, avevo il sorriso sulle labbra; pure struccata, che
non c’avevo voglia, che tanto dentro è buio, che tanto chi vuoi che incontro?;
pure con addosso un banale maglione nero, i jeans di sempre, e la doppia
mutanda da ciclo. La birbante Iris non avrebbe mica disapprovato, si sarebbe anzi limitata a ribadire: "E' meglio essere felici che ben vestiti”.
(ottobre 2015)
(ottobre 2015)
La frase finale potrebbe essere il mio motto non solo di una serata, ma di un'esistenza. Mi incuriosiscono queste narrazioni che solcano i segmenti intensi della linea del tempo, come dicevi nel commento qui sopra. Ora mi segno iris
RispondiEliminaAnche io ne sono molto incuriosita. Soprattutto mi rincuora vedere che, certo non senza una dose di fortuna, si può vivere una vecchiaia "diversa". Iris lo sta facendo, ed anche suo marito, e il regista Albert lo ha fatto (da solo e col fratello David ha intrapreso una carriera lunga e avventurosa).
EliminaIl motto è fantastico sì, specie venendo da un'esperta di moda ;)