La bocca del lupo - Pietro Marcello (2010)



“I luoghi che attraversiamo sono archeologie di  una memoria”

Immagini cucite insieme come saette di sogno in dormiveglia. Interni ed esterni del contemporaneo, piroette ordinarie di una quotidianità antica, monocromie rossastre di pellicole invecchiate. Una storia di povera gente trasmigrante, che anche quando colta nel presente, sembra arrangiare la vita da decenni in quei luoghi toccati dalla Storia. Trasuda un penetrante odore di acqua marina, nelle visioni azzurre dell’immenso ondoso, così come in quelle al neon della città. E la sento tutta, io che a Genova non ci sono mia stata, la “paura che ci fa quel mare scuro che si muove anche di notte e non sta fermo mai”*.



*(da Genova per noi di Paolo Conte e Bruno Lauzi)


(maggio 2016)

Commenti

  1. Un racconto di vinti , emarginati, diversi , quelli che lottano per trovare un posticino nel moldo, che pero' li rigetta sempre nella bocca del lupo.
    Bellissimi i tuoi pensieri Chiara

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  2. Sabato io e Giuseppe potremmo arrivare proprio così: per metà come hai descritto tu, metà come ha descritto tuo fratello. Accoglienza. E Prepara i viveri di prima necessità. ;)

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    1. Ahah, alla più brutta c'è il kebabbaro, che poi di trasmigrazione ne sa qualcosa. :)

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  3. Un film bellissimo per una città bellissima
    Sarà nel mio pezzo per il buio in sala, con la maglia n 11

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    1. Sì lo ricordo nella tua lista!
      Me lo ha consigliato poi anche mio fratello e sono corsa a cercarlo. Bellissimo.
      Giuseppe mi ha parlato del tuo articolo in stile calcistico, tra non molto potrò leggerti ;)

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    2. Non vedo l ora di leggere te e gli altri alternative
      Il bello che di calcio non ci capisco più un tubo. Ho spento quel canale 20 anni fa.

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  4. così avevo scrittoaa.
    per i filmati d’epoca mi ha ricordato “Lisbon Story”, il passato vive, nei ricordi, e finché si ricorda il passato vive (sarà per questo che le dittature, e non solo, vogliono cambiare il passato?, sarà per questo che il cinema e i libri sono una forma di resistenza, come ci ricordano “Fahrenheit 451”, di Bradbury, e poi di Truffaut, e”1984”, di George Orwell, e poi di Michael Radford?).
    il film di Pietro Marcello è difficile da raccontare, una storia di scarti umani, di quelle che Fabrizio de Andrè sapeva raccontare e cantare (e don Gallo, che conosceva Enzo, lo sapeva bene).
    il film è solo da vedere, bisogna fidarsi
    http://markx7.blogspot.it/2013/10/la-bocca-del-lupo-pietro-marcello.html

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  5. D'accordo con te, ma mi manca Lisbon Story !

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