Cirrovagazioni (12) - Scary Games: il barbone coi rasta di Mullholland Drive



Ho gustato ieri questo delizioso supercut di scene cinematografiche da balzo-sulla-sedia. Speravo ci fosse la mia scena balzo preferita, e di fatti c’è: quella del barbone coi rasta in Mullholland Drive. Ho visto il film per la prima volta su un vecchio portatile. Era appoggiato sulle mie gambe, molto vicino ai miei occhi spalancati. Ricordo che quando comparve la creatura ebbi l’istinto immediato di tirare giù lo schermo. Nessuna scena, giuro, nessuna, mi ha mai spaventato tanto; Lynch è l’unico regista ad avermi realmente toccato in tal senso. Odio quel frangente filmico, tuttavia lo adoro. Proverò a spiegare il perché avvalendomi di una proverbiale citazione di Alfred Hitchcock, tratta dal famoso saggio-intervista di Truffaut “Il cinema secondo Hitchcock”:

“La differenza tra suspense e sorpresa è molto semplice. Tuttavia nei film c'è spesso confusione tra queste due nozioni. Noi stiamo parlando; c'è forse una bomba sotto questo tavolo e la nostra conversazione è molto normale, non accade niente di speciale e tutto a un tratto: il botto. Il pubblico è sorpreso, ma prima che lo diventi gli è stata mostrata una scena assolutamente innocua, priva di qualsiasi interesse. Ora veniamo alla suspense. La bomba è sotto il tavolo e il pubblico lo sa. Il pubblico sa che l'ordigno esploderà all'una e sa che è l'una meno un quarto - c'è un orologio nella stanza -; la stessa conversazione insignificante diventa tutt'a un tratto molto interessante perché il pubblico partecipa alla scena. Gli verrebbe da dire ai personaggi: 'Non dovreste parlare di cose così banali, c'è una bomba sotto il tavolo che sta per esplodere da un momento all'altro'. Nel primo caso abbiamo offerto alla platea quindici secondi di sorpresa al momento dell'esplosione. Nel secondo caso gli offriamo quindici minuti di suspense. La conclusione di tutto questo è che bisogna informare il pubblico ogni volta che è possibile, tranne quando la sorpresa è un twist, cioè quando una conclusione imprevista costituisce il sale dell'aneddoto”.

Ho avuto modo di riscontrare più volte quanto la suspense sia più potente della sorpresa. Credo che il problema di molti film aspiranti horror sia proprio quello di procurare svariati semi-infarti, ma nessuna paralizzante, tachicardica tensione.

Poi c’è Lynch.

Poco prima della scena incriminata in “Mullholland Drive”, un tizio racconta all’altro un sogno ricorrente che lo atterrisce. Nell’incubo una figura orrenda si nasconde nel retro del locale in cui stanno parlando. L’ascoltatore, che trova la fantasia piuttosto assurda, acconsente a rassicurare l’amico sull’inesistenza del “mostro”. Ora, poiché siamo stati messi al corrente della situazione, dovremmo provare quella sensazione di suspense così ben descritta da Hitchcock. Eppure…eppure lo scetticismo dell’ascoltatore ci ha in qualche modo infettato. Alla domanda “vedremo quella figura spaventosa?”, non sappiamo davvero cosa rispondere. Forse sì,  probabilmente no. Dobbiamo decidere da che parte stare, in quale realtà immergerci (terrestre o filmica?), se credere e a chi credere. Ma non abbiamo molto tempo, i personaggi sono già vicini a scoprire ciò che si cela, o non si cela, dietro l’edificio. Siamo ancora lì, inebetiti dal dubbio, quando quella cosa appare. Non aspetta che i due, noi insieme a loro, si affaccino oltre l’angolo. Sbuca all’improvviso, porca puttana. Neanche sputata dal buio, come quasi sempre nei film: in pieno lucentissimo giorno. 
Hai sudato freddo nell’angosciosa attesa, coi nervi tesi per l'immobilità del corpo, e ora salti sulla sedia rischiando un coccolone.

Lynch solo, che io sappia, è riuscito a collaudare un marchingegno tanto perfetto di suspense e sorpresa. 

Commenti

  1. Oggi ci stavo pensando di continuo e me la sono vista e rivista per scoprirne il " trucco " .
    Sono arrivato alla conclusione che uno dei fattori chiave sia proprio il tempo , nel senso che tu aspetti che si avvicinino di piu' per prepararti ad un eventuale spavento , non ti aspetti che sbuchi cosi' relativamente subito.
    Per quanto riguarda l' i teressantissimo discorso sulla suspence io penso linch sia l' unico ad aver creato una finta suspence che poi alla fine si rivela vera 😆. Cerco di spiegarmi meglio: in molti dei casi Ad una scena di suspence segue lo spavento o lo scoppio della bomba per riprendere l' esempio di Alfredo . Altre volte la suspence puo' essere fine a se stessa , cioe' ti crea quella sensazione dentro anche se poi non succesera' niente . Invece Il vecchio Davide ci crea una suspence ma nello stesso tempo ci fa illudere che noi non vedremo niente , perche' come puo' apparire un mostro in pieno giorno dietro una tavola calda a los angeles ?? . Allo stesso tempo pero' dal modo in cui inquadra quell' angolo poi stacca sulle facce dei due e a seguire ancora quell' Angolo angusto piu' vicino e cosi' via , lui ci avverte choaramente
    Scusa la mia logorroicita' 😆 Brava Clear il pezzo di Hitchcock sulla suspence ce calava come lo cascio su li maccheru'

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    1. Sì ci avverte anche con la musica. Bravo Fre Fre, hai colto ;)

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  2. dovrei rivederlo, ricordo con sconvolgevolezza la scena in generale ma non i dettagli, e ricordo di aver distolto lo sguardo all'arrivo del tizio coi rasta...dovrei anche vedere shutter island e inland empire (li metto vicini perché ho i dvd di un amico a cui dovrei tornarli)

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    1. Per pura coincidenza ho visto M. Drive tre volte. E ogni volta si coglie qualcosa!
      Inland Empire è un'esperienza che ricordo poco, ecco lui dovrei rivederlo. Magari se ne riparla insieme ;)

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  3. Ciao Chiara:)
    Su quel video sono incappata anch'io qualche tempo fa e non avevo ancora visto Mulholland drive.
    Due cose.
    1. La scena del barbone ha provocato anche in me quel mezzo secondo di infarto.
    2. In seguito ho visto Mulholland drive e... di nuovo!!! Cioè, già la prima volta la scena era telefonatissima perchè il video mostra va i colpi di scena, ma ricascarci la seconda volta è proprio da scemi :D


    Leggendo il post ho ripensato alla "mia scena da cardiopalma" e pensa un po'? Si tratta di nuovo di Lynch con il film "fuoco cammina con me".
    L'apparizione di Killer Bob nella camera di Laura Palmer.

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  4. Ciao Chiara:)
    Su quel video sono incappata anch'io qualche tempo fa e non avevo ancora visto Mulholland drive.
    Due cose.
    1. La scena del barbone ha provocato anche in me quel mezzo secondo di infarto.
    2. In seguito ho visto Mulholland drive e... di nuovo!!! Cioè, già la prima volta la scena era telefonatissima perchè il video mostra va i colpi di scena, ma ricascarci la seconda volta è proprio da scemi :D


    Leggendo il post ho ripensato alla "mia scena da cardiopalma" e pensa un po'? Si tratta di nuovo di Lynch con il film "fuoco cammina con me".
    L'apparizione di Killer Bob nella camera di Laura Palmer.

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    1. Ma che scema, ti capisco! E' una scena allucinante, un'arma vera e proprio :)

      Cavolo Rachele sai che io non ho ancora visto Fuoco cammina con me?
      Eppure ho visto tutto Twin Peaks. Devo assolutamente recuperarlo!

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    2. Cavolo, ti ho spoilerato la scena allora!!! Scusissima:(

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  5. no ma che tranquilla! avendo visto Twin Peaks conosco la facciona simaptica di Bob ;)

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  6. Bellissimo articolo, Chiara. Ma che te lo dico a fare. Anche a me quel cazzo di barbone ha sempre preso malamente, Lynch riesce ad essere destabilizzante in tutto quello che fa, oltre i "generi", per quello che vale come definizione quando si parla di Lynch. Devo ammettere che sto aspettando come un tossico la famigerata terza serie di "Twin Peaks", comunque "Fuoco cammina con me" è obbligatorio, ahaha, si scherza. Un grande saluto!!!

    P.S. Chiara, sai che non ti voglio in nessun modo rompere le palle, ma prova a dare un occhio a "The Blackcoat's Daughter" del figlio di Anthony Perkins. Ciao!!!

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  7. Ahah c'hai ragione, mancanza imperdonabile :D
    Appena riesco cerco il film di cui parli. E non rompi mai le palle, che sei matto, mi fa solo piacere. Grazie d'esser passato e un grande saluto a te!

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