C'era una volta a...Hollywood - Quentin Tarantino (2019)
Il titolo è anche un
avvertimento, e dei più chiari: “C’era una volta..”. Accomodati sulle poltrone
numerate, come tanti bambini ai piedi di un grande cantastorie, dovremmo
aspettarci ogni cosa e il contrario di ogni cosa. E' bravo, il nostro narratore,
e sparge una manciata consistente di veridicità: luoghi e personaggi esistiti o
esistenti, titoli di film che suonano autentici. Al contempo, una manciata di
pura invenzione: luoghi, personaggi, titoli immaginari. Il tutto ridotto a
pezzetti, quindi impastato. Non è tanto il vero e il falso che ci sfuggono, ma
il legittimo e l’illegittimo.
Che l’invincibile Bruce
Lee venga lanciato contro una macchina da uno stuntman, possiamo accettarlo?
Che lo stuntman sia forse un uxoricida, ma anche irresistibile e oltremodo
integerrimo, che rifiuti la prestazione sessuale di un’hippie minorenne,
vogliamo ritenerlo plausibile? Un’attrice ottenne con il lessico e il cinismo
di una veterana, ci pare normale? Le donne più belle che russano, gli uomini
che frignano: questo è ammissibile? La pappa per cani che dal barattolo finisce nella ciotola, la pornografica cura visiva e sonora con cui ci viene mostrato
il processo, che cosa…che cosa?
E di Sharon Tate, che
ha letto Tess dei d'Urberville e lo vuole regalare al marito, che torna piccina
nel tentativo di farsi riconoscere dalla bigliettaia del cinema, che nel buio
più confortante inforca gli occhialoni da vista e spia le reazioni del pubblico
ai suoi film…di tutta questa lancinante, insopportabile dolcezza, cosa dobbiamo farne?
Il cinema non salva il
mondo: a volte ci solleva, dal mondo. Poi è lo schianto, e le lacrime.
(settembre 2019)
(settembre 2019)
Commenti
Posta un commento