La persona peggiore del mondo - Joachim Trier (2021)
I Francesi festeggiano l’ “anniversaire”, gli Inglesi il “birthday”, gli Scandinavi il “fodselsdag”: in tutti i casi, al centro è la ricorrenza della nascita. Curioso come noi, invece, celebriamo il “compleanno”, soffiamo sulle candeline e su un’età conclu sa, compiuta. Senonché la compiutezza non appartiene agli uomini e ancor meno alle donne della mia generazione. A trent’anni, Julie, norvegese, alle spalle un paio di corsi di laurea interrotti, una famiglia accomodante ma scomoda, vive in una casa non sua con il compagno Aksel, più grande di lei e già proiettato verso una certa stabilità. Non vuole figli e prova a scrivere, mentre lavora in un posto dove la scrittura si vende, non si fa. Guidata e dirottata dall’imperativo della Felicità, ambigua stella po lare, Julie procede per tentativi, sceglie per esclusione, raccogliendo attimi di beata allegria, mai di solida contentezza: fra tutte le sensazioni della Felicità, quella più difficile e inconcepibile, con la sua pretesa di un