You were never really here - Lynne Ramsay (2017)
Joe è raramente qui, essendo spesso altrove: dentro l’armadio asfissiante della sua infanzia, sotto il
sole di una terra in guerra, inghiottito da una notte popolata di occhi vitrei,
fluttuante tra le fantasie suicide e le allucinazioni quasi veggenti. Joe è
raramente qui, e forse vorrebbe non esserci mai stato davvero. Così la sua mano
accoglie quella di un uomo che ha ferito a morte, come per riceverne
osmoticamente un assaggio di oblio, di non-esistenza.
Ramsay, superba regista del
dolore, del dolore che si svolge ma tace, affina e affila il suo film fino a
renderlo essenziale, affusolato, tagliente. Conservano una loro eleganza anche
il sangue zampillante e le cervella in poltiglia, che non imbrattano la tela della
storia per compiacimento splatter: avverano la crudeltà.
Al ritmo
di una musica insinuante e battente, la recita della violenza accelera i
palpiti cardiaci e l’andatura del racconto, senza tuttavia violare la
sospensione che i frangenti di tenerezza reclamano. C’è dunque tempo, tempo per
Joe che rimbocca le coperte alla madre e asciuga i capelli di Nina. Tempo per un
frullato al cioccolato da sorbire rumorosamente, a qualche ora di una bella giornata.
(ottobre 2019)
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