Speciale Twin Peaks 3 - III puntata - Buono come il caffè


Mi piace il cinema che mi fa venire fame, e apprezzo che in un film si parli di cibo come di una faccenda estremamente seria, ciò che in effetti è. 
Una delle cose che più amo di Twin Peaks è il culto del  buon caffè e del buon cibo, specie dei buoni dolci. Amo soprattutto che non sia un culto fine a se stesso: i personaggi sono quello che mangiano. Al di là della garmonbozia, la vomitevole crema di mais simbolo del male e della sofferenza, ci sono parecchi riferimenti alla natura morale degli alimenti anche in questa terza stagione della serie: l’integerrima Norma rifiuta di aprire una catena di locali per mantenere alto lo standard delle sue cherry pie; il Cooper vero, quello buono anche se catatonico, è inconfondibile perché non rinuncia mai a un pezzo di torta fatta in casa, né alla panacea del caffè; il Cooper cattivo, al contrario, ne rifiuta significativamente una tazza quando gli viene offerta. C’è poi il detestabile Chad, che manifesta tutta la propria umana bassezza nella scena in cui pasteggia con dei TV dinner, nella sala riunioni della stazione di polizia; quando  gli viene imposto di andarsene, lui e quelle pappe abiette, ribatte che tutti sono soliti consumare caffè e ciambelle lì dentro, dimostrando di non aver afferrato il punto della questione: caffè e ciambelle hanno una dignità fragrante che s'addice al decoro dell’ambiente, i pasti surgelati in vaschetta no.

Alla prossima puntata.

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